Trichomonas Vaginalis
Trichomonas vaginalis è il nome di un protozoo flagellato, tipico del tratto riproduttivo femminile e responsabile di una delle malattie a trasmissione sessuale più diffuse al mondo, la tricomoniasi.
Il trichomonas vaginalis non penetra all’interno dei tessuti, ma espleta la propria azione patogena aderendo intimamente alle cellule epiteliali. In particolare questo parassita ha la capacità di attaccarsi con i suoi flagelli alle pareti della vagina, causando danni diretti ed alterando la flora batterica locale.
Il trichomonas tende infatti ad innalzare il pH vaginale, distruggendo i lattobacilli “buoni” che proteggono l’ambiente interno dalle infezioni. Diminuendo la naturale acidità di questa delicata zona del corpo femminile, il trichomonas permette ad altri microrganismi di attecchire più facilmente.
Il contagio avviene quasi sempre per trasmissione sessuale, anche se negli ultimi anni sono in notevole aumento i casi in cui il trichomonas si trasmette attraverso il contatto con asciugamani o biancheria intima.
La tricomoniasi è una delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) più comuni. L’infezione da trichomonas è infatti diffusa in tutti i continenti ed in tutti i climi. L’incidenza è di circa 170 milioni di casi all’anno e, come molte altre MST, può favorire la trasmissione dell’HIV (causando un accumulo locale di macrofagi e linfociti).
La specie umana è l’unico ospite naturale del trichomonas e la trasmissione, oltre che per contatto sessuale, può avvenire anche durante il passaggio del neonato nel canale del parto. Nell’ambiente esterno il trichomonas vaginalis sopravvive soltanto per alcune ore ed è quindi possibile, anche se rara, la trasmissione attraverso bagni, biancheria intima od asciugamani infetti (il trichomonas sopravvive fino a 30 minuti in acqua tiepida e per circa un giorno sul copri-water).
La malattia è tipica dell’età fertile e molto raramente colpisce prima del menarca o dopo la menopausa.
Sintomi tricomoniasi e diagnosi
Segni e sintomi non permettono quasi mai una diagnosi clinica certa della tricomoniasi. Tuttavia nella donna, alcuni segni come il forte prurito locale, la presenza di secrezioni anomale (perdite schiumose, giallastre e maleodoranti), associate o meno a dolore durante la minzione o i rapporti sessuali, possono indirizzare verso una possibile infezione da trichomonas.
E’ stata osservata una variabilità della sintomatologia nelle diverse fasi del ciclo mestruale ed un’esacerbarsi dei sintomi durante le mestruazioni.
Nell’uomo la maggioranza delle infezioni sono asintomatiche ed autolimitanti; il trichomonas può comunque causare uretriti e prostatiti, che si manifestano sottoforma di piccole perdite e dolore nell’urinare.
La diagnosi viene effettuata ricercando in laboratorio la presenza del protozoo (trichomonas) su campioni di essudato vaginale nella donna o di essudato uretrale o sperma nell’uomo.
Dato che spesso, se non viene curata tempestivamente, la tricomoniasi si evolve da una forma acuta ad una cronico-recidivante, caratterizzata dall’alternanza di fasi asintomatiche e fasi acute o subacute, è molto importante rivolgersi ad un medico alla comparsa dei sintomi sopraelencati.
Prevenzione
Evitare i rapporti sessuali con persone a rischio od utilizzare perlomeno delle precauzioni. Attenzione anche all’utilizzo di asciugamani negli alberghi, soprattutto quando questi vengono a contatto con le parti intime.
Cura
I farmaci più attivi nel combattere l’infezione da trichomonas sono i nitroimidazoli che, somministrati per via orale, vengono concentrati a livello urogenitale dove espletano la propria azione. La loro efficacia è molto buona, ma è molto importante una diagnosi certa ed una cura precoce.
E’ di fondamentale importanza che il trattamento venga esteso anche al partner, sia in presenza che in assenza di sintomi. Fino al termine della terapia farmacologica occorre astenersi dai rapporti sessuali.
Trichomonas Vaginalis FAQ
Cos’è?
E un microrganismo unicellulare, un protozoo flagellato (cioè con la coda) che nuota frequentemente nell’apparato genitale maschile e femminile.
Sopravvive pochissimo fuori dall’ambiente umano e per questo è una tipica infezione a trasmissione sessuale.
Non è frequente contrarre l’infezione (anche se può accadere) tramite bagni, asciugamani o indumenti in comune.
Il sintomo
Dopo una fase iniziale acuta contraddistinta da intenso prurito doloroso e perdite schiumose giallo verdastre dal caratteristico odore di “carne andata a male”, l’infezione da trichomonas vaginalis tende ad autolimitarsi e può risolversi spontaneamente così come cronicizzare.
Come si cura il trichomonas vaginalis?
Il metronidazolo è il farmaco capostipite della terapia trichonomicida e in genere si assume in un’ unica somministrazione.
Negli ultimi anni la frequenza del trichomonas è molto diminuita e così la sua capacità di resistere alla terapia e di ritornare.